Sabato 13 Maggio 1950, sul circuito britannico di Silverstone, l’italiano Giuseppe Farina e la sua Alfa Romeo vincono il primo Gran Premio nella storia del Campionato del Mondo di Formula 1.
La data è da ricordare, anche se, a voler scorrere la griglia di partenza della gara, ci si accorge di un vuoto. Mancano le Ferrari, perché l’offerta economica presentata dagli organizzatori non è stata considerata soddisfacente e l’esordio nella competizione è stato rimandato di qualche giorno.
Arriva Giovedì 18 Maggio e, sul circuito cittadino di Montecarlo, partono le prove del Gran Premio di Monaco, quelle della prima sfida fra l’Alfa e la Rossa, quelle dove tutto inizia.
Maranello iscrive quattro monoposto 125F1, su cui prendono posto i due piloti ufficiali Alberto Ascari e Luigi Villoresi e i due privati Peter Whitehead, inglese, e Raymond Sommer, francese.
L’Alfa Romeo, la squadra da battere, risponde col terzetto delle meraviglie Giuseppe Farina, Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli, mentre la Maserati schiera gli argentini José Froilan Gonzalez e Alfredo Pian, il monegasco Louis Chiron, l’italiano Rol e lo svizzero de Graffenried. Poi la Talbot, la Simca-Gordini, la Era e la Cooper.
Il miglior tempo è di Fangio, seguito da Farina e Froilan Gonzalez.
Sabato 20 la seconda sessione di prove viene interrotta per incidente e le due Ferrari di Villoresi e Ascari, in quel momento seconda e quinta, devono accontentarsi dei tempi segnati in precedenza ed accomodarsi in sesta e settima posizione. Sommer è nono e Whitehead è fuori dai venti.
È Domenica 21 e parte la gara.
Fangio va subito in testa e, anche per questo, evita la carambola che, già al primo giro, mette fuori gioco dieci vetture dopo che, alla curva del Tabaccaio, uno scroscio d’acqua arrivato dal porto ha travolto il compagno di squadra Farina. Le Ferrari restano in corsa, con Ascari e Villoresi che si alternano in seconda posizione fino al giro 63, quando Luigi è costretto al ritiro per la rottura di un cuscinetto.
Nel frattempo, dopo una fase di controllo, Fangio vola via e, doppiati tutti i rivali, completa i 100 giri previsti in 3 ore 13 minuti 18 secondi e 7 decimi e conquista la prima vittoria in carriera nel Campionato del Mondo di Formula 1.
Con la Rossa al debutto, Alberto Ascari sale sul secondo gradino del podio, mentre Raymond Sommer, che nel 1948 aveva guidato la prima Ferrari al Gran Premio d’Italia, chiude quarto.
Inizia il racconto mondiale del Cavallino rampante.